Foto raffigurante la Chiesa dell’Annunciazione – Eremo delle Monache a Bucarest nella sua sede finale a ridosso delle nuove costruzioni, da Wikimedia Commons, CC BY 2.0 [4].
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Della serie ”opere che sorprendono” ancora oggi. Confesso che quando ho letto quel post della pagina faccialibraria Quel che non sapevi [1], non ci avevo creduto.
E’ plausibile che l’intenzione originaria del leader comunista rumeno Nicolae Ceaușescu, secondo il piano regolatore della capitale voluto dai pianificatori, fosse quella di demolire le vecchie chiese – prassi risaputa dei regimi atei – e altri vecchi edifici che si trovavano sulle aree destinate al grande Palazzo del Parlamento ( con i suoi 330mila metri quadrati di pianta è il secondo edificio amministrativo più grande del mondo, dopo il Pentagono negli USA )[2] e ai nuovi condomìni di stile razionale, e che l’opposizione degli architetti e del sentimento popolare abbiano flesso la decisione finale.
Ma …
spostare le chiese tutte intere, sulle rotaie ?
:O
1
Mah.
Mi sembrava inverosimile, roba da fenomeno virale internettiano del tipo ”non cielo dicono !” ( cit. ).
E invece, cercando nella rete, ho trovato articoli che descrivono e testimoniano proprio quell’impresa incredibile [3]:
”La volta che a Bucarest spostarono delle chiese
Negli anni Ottanta un ingegnere inventò un sistema per evitare la demolizione di alcuni edifici spostandoli: e funzionò
Negli anni Ottanta il centro di Bucarest, la capitale della Romania, fu interamente ridisegnato: circa novemila edifici tra case, chiese e sinagoghe che facevano parte del centro storico della città furono distrutti per fare spazio al gigantesco Parlamento voluto dall’allora dittatore Nicolae Ceaușescu [ … ]. Non tutti gli edifici del centro però furono demoliti: si salvarono diverse chiese grazie all’intervento dell’ingegnere civile Eugeniu Iordăchescu, che inventò un sistema di trasporto molto ingegnoso che permetteva di sollevare e trasportare nella loro interezza gli edifici usando rotaie simili a quelle di una ferrovia. L’operazione durò fino al 1989, in concomitanza con la fine del regime comunista in Romania. A Iordăchescu vennero riconosciute molte onorificenze, tra le quali una conferita dalla Chiesa ortodossa romena [ … ].”
Stupefacente.
Gli operai scavavano il terreno sotto l’edificio, al posto del terreno rimosso costruivano un supporto rigido e robusto in cemento armato, poi la costruzione veniva separata dalle fondamenta e spostata sui binari molto lentamente, spesso pochi metri all’ora. L’ing. Eugeniu Iordăchescu ebbe l’intuizione geniale osservando un cameriere che portava un vassoio pieno di bicchieri di vetro.
Il primo edificio ad essere spostato dalla sua sede storica fu la Chiesa dell’Annunciazione ed Eremo delle Monache ( Biserica Buna Vestire – Schitul Maicilor din București, abbr. Biserica Schitul Maicilor ) – vedi foto [4] – pesante appena 745 tonnellate – sì, ”appena”, vedi prossimo paragrafo – e traslato sul territorio urbano della grande capitale rumena per 245 metri, nel 1982 [5].
Con lo stesso metodo vennero spostati anche condomini ( ! ), una banca, e un ospedale, spesso con le tubature dei servizi allacciate ( ! ).
2
Il caso del monastero di Mihai Vodă ( Principe Michele ), ricostruito nel 1594 sul sito di costruzioni religiose precedenti ( tra i quali una chiesa del XV secolo, probabilmente costruita in legno dal celeberrimo Vlad Dracul ) dal voivoda Michele il Coraggioso durante il suo periodo di regno come bano ( governatore di provincia negli Stati danubiani ) dell’Oltenia ( detta anche Piccola Valacchia )[6], fu problematico ed al contempo emblematico di una società umana est-europea che non era pedissequamente prostrata al dittatore comunista di turno – secondo la vulgata occidentale – ma era viva, interloquiva con il politburo locale, e talvolta alzava la testa.
Cito [7]:
”Nel gennaio 1985 fu proposta la demolizione della chiesa e poco dopo la proposta fu messa in pratica. Gli annessi al monastero e il muro di cinta furono abbattuti e non sarebbe passato molto tempo prima che l’intero complesso venisse demolito.
Grazie alle proteste e ai promemoria inviati da alcuni intellettuali dell’epoca (tra cui Constantin Noica, Geo Bogza, Mihail Șora, Dan Nasta, Zoe Dumitrescu Bușulenga, Răzvan Theodorescu, Dinu C. Giurescu, Grigore Ionescu e Peter Derer) a diverse istituzioni (Patriarcato, Consiglio per la Cultura del Comitato Centrale, ecc.), la Chiesa del Monastero di Mihai Vodă e il campanile poterono essere salvati.”
Il corpo centrale venne pertanto salvato, e le sue 9.000 tonnellate di peso vennero spostate di 24 metri.
3
L’ing. Iordăchescu non solo sovrintese i lavori ogni giorno, ma andò a vivere in cantiere per controllare che gli operai più fedeli al regime non sabotassero l’opera.
E vinse la sua battaglia.
Tutti gli edifici spostati con il suo metodo ardito arrivarono sani e salvi al sito finale. Quelli religiosi ( 8 ) finirono spesso all’ombra di squadrati palazzoni socialisti, ma pazienza.
Purtroppo, 22 chiese vennero distrutte dalla stolida ferocia ateista del regime comunista. Talvolta facendo ricorso al lavoro coatto dei carcerati, siccome gli operai si rifiutavano di distruggere con le proprie mani quelle opere architettoniche religiose.
Tuttavia, quel salvataggio creativo rimane l’esempio concreto di un vero miracolo e simbolo imperituro di speranza per un riscatto spirituale e attivo dell’essere umano.
L’ing. Eugeniu Iordăchescu ha lasciato questo mondo il 4 gennaio del 2019, all’età di 89 anni [8].
Lo immagino a dirigere lo spostamento di grandi nuvole nel cielo, con tecniche ovviamente innovative anche per gli angeli.
=
Note
[1] : post, Quel che non sapevi, Facebook, 21 aprile 2025, [ https://www.facebook.com/quel.che.non.sapevi/posts/1107420238081989 ];
sito-web : [ https://quelchenonsapevi.it/ ].
[2] : ”Palatul Parlamentului” ( ”Palazzo del Parlamento” ), AA. VV., Wikipedia ROU, CC BY-SA 4.0, [ https://ro.wikipedia.org/w/index.php?title=Palatul_Parlamentului&oldid=16939608 ].
[3] : ”La volta che a Bucarest spostarono delle chiese”, il Post, 25 dicembre 2016, [ https://www.ilpost.it/2016/12/25/la-volta-che-a-bucarest-spostarono-delle-chiese/ ];
vedi : ”The great escape: how Bucharest rolled entire churches to safety”, Kit Gillet, The Guardian, 14 dicembre 2016, [ https://www.theguardian.com/cities/2016/dec/14/bucharest-moved-churches-safety-communist-romania ].
[4] : la foto allegata raffigura la Chiesa dell’Annunciazione – Eremo delle Monache a Bucarest nella sua sede finale a ridosso delle nuove costruzioni, ed è tratta da ”File:Flickr – fusion-of-horizons – Biserica Bunavestire – Schitul Maicilor (2).jpg”, fusion-of-horizons, Wikimedia Commons, CC BY 2.0, [ https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Flickr_-_fusion-of-horizons_-_Biserica_Bunavestire_-_Schitul_Maicilor_(2).jpg ].
[5] : ”Biserica Buna Vestire – Schitul Maicilor din București” ( ”Chiesa dell’Annunciazione – Eremo delle Monache a Bucarest” ), AA. VV., Wikipedia ROU, CC BY-SA 4.0, [ https://ro.wikipedia.org/w/index.php?title=Biserica_Buna_Vestire_-_Schitul_Maicilor_din_Bucure%C8%99ti&oldid=15467419 ];
vedi : ”Biserica Schitul Maicilor”, Alina Ghețu, Bucureştii vechi şi noi ( ”Bucarest vecchia e nuova” ), 17 luglio 2013, [ https://bucurestiivechisinoi.ro/2013/07/biserica-schitul-maicilor/ ].
[6] : ”Mănăstirea Mihai Vodă”, AA. VV., Wikipedia ROU, CC BY-SA 4.0, [ https://ro.wikipedia.org/w/index.php?title=M%C4%83n%C4%83stirea_Mihai_Vod%C4%83&oldid=16490141 ].
[7] : trad. da ”Perioada comunistă” ( ”Periodo comunista” ), in ”Istoric” ( ”Storico” ), fonte #3;
vedi : ”Manastirea Mihai Voda”, Costin Anghel, Jurnalul, 8 gennaio 2007, [ https://jurnalul.ro/vechiul-site/old-site/suplimente/editie-de-colectie/manastirea-mihai-voda-4902.html ].
[8] : ”Eugeniu Iordachescu, Who Saved Bucharest’s Churches, Dies at 89”, Kit Gillet, The New York Times, 11 gennaio 2019, [ https://www.nytimes.com/2019/01/11/obituaries/eugeniu-iordachescu-dead.html ].
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